I 20 migliori talenti della Serie A

10.08.2021

MA CHE NE SANNO I 2000 (PT.2)

Scopri i primi 10 talenti della Serie A, *dal 2000 in poi. (2 parte).

1. NICOLO' ROVELLA - 04/12/2001 - GENOA

Basti pensare che la Juventus lo ha già comprato per l'anno prossimo. Mica male. Rovella ha dunque il futuro già scritto e si prospetta più roseo che mai. Questo ragazzo sa dare del "tu" al pallone come se niente fosse (andrà da Pirlo, un altro che se ne intende), detta i tempi delle giocate come il più esperto regista, ma soprattutto, non molla mai. Gioca con entrambi i piedi senza che si veda la differenza, ha fiato per correre e non tralascia la fase difensiva. Certo, ancora non è continuo dal punto di vista del rendimento, ma tra qualche anno sarà un titolare, anche nella Juventus.

2. MIKKEL DAMSGAARD - 03/07/2000 - SAMPDORIA

Probabilmente stiamo parlando del prospetto più maturo del nostro campionato. In un calcio nordico che si sta affermando sempre di più in tutta Europa, Mikkel ha del tutto conquistato Ranieri e la critica. Diciannove partite giocate, due goal e tre assist a referto. Mica male come primo anno. Già finito nei radar delle varie "big", il danese è un centrocampista a tutto tondo, predilige di certo la fase offensiva ma non disdegna la corsa verso la propria porta a difendere. Pur non essendo troppo alto (176 cm), usa molto bene il fisico, risultato a tratti "immarcabile". centrocampo a 2 o a 3 non fa differenza, l'importante è farlo correre e lasciarlo inventare. Predestinato.

3. WILFRIED SINGO - 25/12/2000 - TORINO

Non parlate ai tifosi del Torino di Singo! Glielo sciupate! A parte gli scherzi, il giovane ivoriano è entrato nei cuori dei tifosi granata a suon di giocate e prestazioni (mettiamoci anche un goal e due assist). Questo corre e lo sa fare bene. Questo tira e lo sa fare bene. Questo passa e lo sa fare bene. Insomma, questo gioca e lo fa dannatamente bene. Mezz'ala ed esterno destro, Sinigo rappresenta il fiore all'occhiello della primavera torinese. Fisicamente è impressionante ma lui, come altri suoi colleghi, deve imparare ad essere più continuo. Poco male, tornati una volta i tifosi allo stadio ci penseranno loro a farlo restare sul pezzo.

4. ROBERTO PICCOLI - 27/01/2001 - SPEZIA/ATALANTA

Roberto Piccoli, di proprietà dell'Atalanta, è quello che si dice "piccolo bomber". Di certo non per la statura (190 cm), sta facendo cose davvero ottime nello Spezia di Italiano. Il potenziale è altissimo, considerando i due goal già segnati in campionato, l'anno prossimo tornerà da Gasperini e, siamo sicuri, ci rimarrà. Paradossalmente con lui si torna indietro nel tempo dal classico attaccante che fa a spallate con la difesa ma che quando c'è da metterla dentro non si fa pregare due volte. Considerando anche il piattume a livello nazionale (Immobile permettendo), noi un pensierino ce lo faremmo. Troppo? Forse sì, ma solo osando i giovani diventeranno campioni.

5. EMANUEL VIGNATO - 28/04/2000 - BOLOGNA

Il futuro è più che cristallino per il trequartista scuola Chievo Verona. Conteso nel mercato fin da subito, il Bologna è riuscito ad assicurarselo per poco più di due milioni di euro dai veronesi. Addirittura già alla diciottesima presenza con Mihajlovic (di certo non un tipo semplice da convincere), Vignato è un puro trequartista. Ambidestro, veloce, tatticamente intelligente, piano piano diventerà titolare a tutti gli effetti della squadra emiliana. L'anno prossimo ci aspettiamo grandi cose da lui, se impara a rendersi pericoloso anche sulle punizioni può diventare davvero un fuoriclasse.

6. FABRIZIO CALIGARA - 12/04/2000 - CAGLIARI

Dopo un viaggio in Spagna, torniamo in Italia, più precisamente ad Ascoli. Ebbene sì perché Fabrizio si è appena trasferito in prestito dal Cagliari all'Ascoli per la seconda parte di stagione. Soldatino sarebbe la parola più adatta per descrivere il tipo di centrocampista che è l'ex Juventus. Meglio in fase difensiva che offensiva, Caligara può comunque ricoprire tutti i ruoli a centrocampo. Mancino, ma bravo anche con il destro pensiamo proprio che ci metterà poco a diventare un top in Serie B.

7. LUIS ROJAS - 6/03/2002 - CROTONE

Finalmente il Crotone si è accorto di cosa ha in casa. Cileno al 100%, Luis Rojas è davvero un centrocampista formidabile. Tanta voglia mescolata alla qualità. Il salto dal calcio sudamericano a quello europeo di certo si fa sentire, ritmi e qualità differenti. Luis però come i suoi connazionali mostra di non sentire il cambiamento e soprattutto di non soffrirlo. La strada da percorrere è lunga ma se viene data fiducia e tempo a questo ragazzo, ci si può ritrovare con in mano una vera e propria gemma del calcio cileno. Ottimo tiro e bravo in interdizione, può diventare "Il Centrocampista" perfetto. Noi ci crediamo.

8. SIMON SOHM - 11/04/2001 - PARMA

Ultimo, ma non per importanza, ecco Simon Sohm. Svizzero di origine, è al primo anno di Serie a con la maglia del Parma. Mediano vecchia scuola, muscoli e corsa a servizio però di piedi (più il destro) davvero educati. Già tredici partite, di cui cinque da titolare, Sohm rappresenta un ostico frangiflutti davanti alla difesa. Deve migliorare però di grinta e certe volte, voglia. Troppo leggero in certe situazioni per le qualità e fisico che ha. Le potenzialità ci sono tutte. Bravo, ma non si applica.

9. TOFOL MONTIEL - 11/04/2000 - FIORENTINA

Dalla Spagna con furore, ecco a voi: Tofol Montiel. Il ragazzo si deve fare, ma di certo la base non manca. Ottimo esterno sinistro offensivo con ottima tecnica e soprattutto velocità. Unica pecca su cui dovrà lavorare è l'aspetto fisico, a volte appare ancora troppo "fragile" e "leggero" nei contrasti, ma dopotutto da un "diavoletto" della fascia come lui non ci si può aspettare un gran lavoro difensivo. Grezzo ma davvero interessante, qualche anno in prestito potrebbe fargli davvero bene.

10. MARTIN PALUMBO - 5/03/2002 - UDINESE

Si continua con il viaggio nella mediana del rettangolo verde e questa volta andiamo in Norvegia (di nuovo calcio nordico) da Martin Palumbo. Con una sola partita all'attivo in serie A, Martin può diventare uno dei tanti talenti sfornati dall'Udinese. Molti lo paragonano ad Inler, altri a ad un D'Agostino 2.0, ma siamo sicuri che lui vorrà diventare semplicemente: Palumbo. Molto presto per dare valutazioni perché è anche presto attribuirgli un vero e proprio ruolo nel centrocampo. Per quel poco che si è visto dicerto non gli manca coraggio e gamba. Noi ti aspettiamo, fai con calma.

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